Le palpebre sono due pliche cutanee che rivestono l’occhio nelle sue porzioni superiore ed inferiore, proteggendolo dagli agenti esterni e lubrificandolo, grazie alla distribuzione delle lacrime.

Possono infettarsi, infiammarsi e sviluppare tumori proprio come tutte le altre parti del corpo ma anche essere caratterizzate da eccessi di pelle che provocano cadute palpebrali, ammiccamenti anomali, spasmi ecc.

La caduta delle palpebre, sebbene sia considerato, la maggior parte delle volte, un problema puramente estetico, ha anche delle conseguenze a livello funzionale come la riduzione del campo visivo e l’alterazione qualitativa o quantitativa del film lacrimale. La causa è, perlopiù, da ricercarsi nell’indebolimento della muscolatura deputata all’elevazione delle palpebre, ma anche traumi, abuso di lenti a contatto (principalmente lenti rigide), malattie muscolari o tumori delle palpebre.

Spesso, il sintomo principale è una progressiva pesantezza delle palpebre durante l’arco della giornata. Il riposizionamento del muscolo responsabile dell’elevazione palpebrale permetterà di eliminare questa fastidiosa sensazione, permettendo anche un aumento del campo visivo.

Talvolta, l’unico rimedio a queste condizioni è la chirurgia.

Attraverso diverse tecniche si possono riposizionare e riparare per consentire alle palpebre stesse di svolgere al meglio le proprie funzioni di cura e conservazione del bulbo oculare. Chi può effettuare queste procedure? L’oftalmologo è l’unico specialista in grado di valutare, programmare ed eseguire questo tipo di interventi utili sia a livello funzionale che a livello estetico.

Gli esami fondamentali da eseguire prima della procedura vengono effettuati solo ed esclusivamente dall’oftalmologo che, con una esaustiva esplorazione, numerosi test e tenendo conto di tutte le caratteristiche sia oculari che facciali, determina quale sia la migliore tecnica chirurgica per ogni paziente in modo da ottenere i migliori risultati.